Consigli SEO per blogger: ottimizzare i contenuti

Cominciamo con una domanda: ha ancora senso ottimizzare i blog post per i motori di ricerca? La risposta è sì, ma non è così scontata.

Tutto inizia da un post del noto Copyblogger dal titolo SEO Copywriting is dead. Come al solito, il titolo è provocatorio, ma segnala comunque la fine del SEO copywriting tradizionale, basato per lo più sulle sole parole chiave e su passati metodi di funzionamento dei motori di ricerca.

Google: Android o umano?

Lo sappiamo, Google cerca di premiare i contenuti migliori, quindi per prima cosa occorre scrivere testi per gli esseri umani, non per i motori di ricerca. Occorre quindi che i contenuti siano di valore e ben leggibili, senza ripetere in maniera ossessiva le keyword. Questo potrebbe infatti portare ad una penalizzazione da parte di Google, che considererebbe la nostra pagina come una sorta di "webspam", ossia un tentativo di manipolare i risultati del motore di ricerca: una pratica classificata come keyword stuffing.

Le parole chiave (e la relative densità e prominenza) sono poi solo una parte dell'ottimizzazione SEO. Si può lavorare infatti su molti altri aspetti, tra cui:

- la qualità dei contenuti;
- l'ottimizzazione di eventuali contenuti non testuali;
- link e anchor text.

Meglio quindi scrivere per prima cosa buoni contenuti pensati per i lettori e solo alla fine utilizzare qualche accorgimento SEO. Kiesha Easley addirittura suggerisce di non cercare nemmeno di individuare subito le parole chiave del nostro post: solo quando è terminato possiamo utilizzare lo strumento per le parole chiave di Google per individuare quelle keyword da usare nel testo e nel titolo del post.

SEO per titoli e permalink

I consigli di Kiesha Easley sono originali anche per l'ottimizzazione dei titoli. Le keyword sono importanti per il titolo, ma anche questo deve essere scritto per i lettori: meglio quindi un titolo chiaro ed originale e che inviti gli utenti a leggere il post, piuttosto che un titolo troppo "forzato" sulle parole chiave. Se non possono essere inserite nel titolo, le keyword del titolo le possiamo quindi inserire nel permalink, ossia nell'url dell'articolo.

Quindi: prima i contenuti e poi l'ottimizzazione. E anche se gli accorgimenti SEO non ci danno risultati, possiamo prendere spunto da Google Analytics: troveremo sempre qualche particolare parola chiave a cui non avevamo mai pensato su cui lavorare e produrre contenuti semanticamente correlati.

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